Il Sangue

IL SANGUE

Panta Rei (tutto scorre), diceva il filosofo greco Eraclito. Questo principio, secondo cui l’essenza delle cose è il movimento, potrebbe avere nel sangue il suo simbolo per eccellenza. Il sangue costituisce circa il 5 – 7% del volume corporeo di un adulto. Nel nostro organismo ne circolano in media 4 – 5 litri in un sistema di canali o vasi, distinti in arterie, vene e capillari, sospinto dal cuore che funziona come una pompa aspirante e premente. Si distingue in Arterioso, che trasporta l’ossigeno e Venoso, carico di anidride carbonica.

Il sangue è un tessuto composto per il 55% da una sostanza liquida chiamata plasma. Prevalentemente formato da acqua, il plasma mantiene in soluzione le proteine, le sostanze minerali e quelle ottenute dalla digestione degli alimenti.

Per il restante 45% si compone di 3 specie di elementi cellulari:

Dall’aria inalata nei polmoni, assorbono l’ossigeno e lo trasportano in tutto il corpo per cederlo alle cellule le quali, con la loro attività, producono anidride carbonica che cedono ai globuli rossi per portarla ai polmoni.
Hanno il compito di assimilare e distruggere i batteri e gli altri corpuscoli estranei o dannosi all’organismo, programmando direttamente la produzione e la fabbricazione degli anticorpi contro le malattie.
Vivono in media 10 giorni e hanno una parte attiva nell’importante fenomeno della coagulazione del sangue in caso di ferite.

I GRUPPI SANGUIGNI

In base alle caratteristiche ereditate dai genitori, sulla superficie dei globuli rossi sono presenti determinate sostanze dette Antigeni che ne rendono possibile il riconoscimento e la classificazione in quattro gruppi:
  •   (presenza di antigene A)
  •   (presenza di antigene B)
  •   (nessun antigene presente)
  • AB  (presenza di antigene A e B)

IL FATTORE RH

Con il termine “RH” si intende la presenza o meno di un antigene secondario che ne determina la positività (se presente) o la negatività (se assente), specifica di ogni gruppo. Con la scoperta dei gruppi sanguigno e del fattore RH, sono stati eliminati i rischi dovuti all’incompatibilità tra il sangue del donatore e quello del ricevente.

DOMANDE

Per trasfusione si intende l’immissione, a scopo terapeutico, di un certo quantitativo di sangue intero (composto di tutte le sue parti), di solo plasma o di altri emocomponenti nel sistema circolatorio di un malato.

La pratica trasfusionale è divenuta di abituale ricorso nel garantire quantità e qualità di vita migliore a pazienti con anemie croniche, oltre che di supporto a:

  • cardiochirurgia e altri interventi di alta chirurgia
  • urgenze – emergenze
  • ematologia
  • oncologia
  • trapianti

Alla trasfusione si aggiungono altri approcci volti sia a risparmiare questa preziosa risorsa sia ad aumentare la sicurezza, tra cui diverse modalità di autotrasfusione o l’impiego nella creazione dei farmaci.

Alcuni esempi della quantità necessaria.

  • Trapianto di rene: in media 2 donazioni di sangue;
  • Trapianto di cuore: in media 10 donazioni con picchi di 30 – 40;
  • Trapianto di fegato: in media 12 donazioni nelle prime 24 ore; 16 nei primi 10 giorni, ma si può arrivare a picchi di centinaia di sacche per alcuni interventi delicati e impegnativi.

Il sangue è composto di elementi di peso diverso, una parte liquida (plasma) e una parte corpuscolata (cellule) costituita da globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o leucociti, piastrine.

Mediante centrifugazione si procede alla separazione degli elementi: globuli rossi, leucociti con le piastrine (buffy coat) e plasma, che vengono trasferiti in apposite sacche collegate sterilmente alla sacca madre. I tre prodotti derivati dalla centrifugazione sono conservati alla temperatura più idonea al loro mantenimento, ma non possono essere utilizzati sino a che la fase di validazione biologica non le renderà disponibili per l’assegnazione.